La "Scala della Madonna"
La scala della Madonna è un’ampia struttura architettonica oggi in disuso, in quanto situata nell'ala dell'ex Collegio che era cerniera tra le strutture della Biblioteca e del Convitto.
I gradini in pietra di Billiemi sono quelli originali, come le terrecotte maiolicate e le marmette policrome dei pianerottoli; la scala unisce tutti i piani e porta al vano dell'orologio, perfettamente funzionante dopo l'opera di restauro.
La denominazione "Scala della Madonna" si deve alla presenza di una statua dell'Immacolata della bottega dei Serpotta, recentemente restaurata (1997).
Filippo Meli (un cronachista) ci riferisce che l'opera nel 1690 fu commissionata dai Gesuiti ai Serpotta per la cifra di 12 onze.
La scala della Madonna è inoltre abbellita dalla presenza di due stucchi murali ad altorilievo: uno raffigura S. Giovanni Nepomuceno, l'altro S. Girolamo nel deserto.
La Fonte del Redentore
La Fonte del Redentore, già attestata in un documento del 1694 assieme ad altre due fonti tuttora visibili nell’aula dell'antirefettorio, è stata posta solo in un secondo momento ai piedi dell'attuale scalone d'ingresso del Convitto.
Nella parte inferiore dell'opera vi sono tre sculture di colore diverso: al centro una figura in marmo bianco con arco e faretra, a sinistra la morte in colore giallo paglierino e a destra una terza figura grigia in pietra di Billiemi.
La parte centrale della fonte è costituita dalla vasca baccellata a forma di conchiglia in pietra grigia di Billiemi, sovrastata da rubinetti decorati all'imbocco da due tipi di animali differenti: un pellicano al centro e delfini serpentinati ai lati.
La parte superiore presenta la figura del Cristo Risorto che regge la croce, mentre sovrasta un tino d'uva, attorniato da due putti che reggono, uno un cesto d'uva, l'altro un grappolo d'uva, con chiaro riferimento al vino, simbolo del sangue di Cristo che redime gli uomini.